il teatro

Quello che più mi suggestiona in una rappresentazione teatrale è il mistero stesso dell’azione scenica: il suo gioco di luci e ombre che altera magicamente il visibile, i gesti, i movimenti e la ritualità che la compongono. In definitiva è quella condensazione gesto-rituale che è propria dell’uomo, e che da sempre l’uomo ha utilizzato per dare significatività a molte delle sue forme espressive.

“Ho raccolto un coro di critiche”

Giocando su un modo di dire, ho voluto “far cantare” i critici e le critiche d’arte. Si assiste così ad un capovolgimento di ruoli: mentre compito abituale dei critici è quello di parlare delle opere d’arte, qui diventano opera d’arte essi stessi.

i coristi

Gli strumenti
L’applauso

Particolare di “Applauso” • Olio e pastelli su tela • cm 500×220 • 2004

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Una stanza tutta per sé

Ispirandomi al saggio di Virginia Woolf “Una stanza tutta per sé”, in cui la scrittrice ripercorre la storia letteraria della donna e dove afferma: “Una donna deve avere soldi e una stanza tutta per sé, se vuole scrivere romanzi”, ho ricostruito, in grandezza naturale, il suo studio immaginario, col suo tavolo da lavoro, con ai piedi oggetti femminili, la sua borsa e una cappelliera. Sulla mensola, i libri delle scrittrici delle quali parla nel suo saggio. Alle pareti il cappello e l’ombrellino usati per la” gita al faro” e una collezione di paesaggi inglesi, ritratti e oggetti da lei amati.

Virginia Wolf’s collection

Stanza Pelosa

L’installazione è composta da lastre di ardesia, alle quali sono state incollate strisce di seta, poi strappate. Si è prodotto così un effluvio di filamenti che sembrano generati dalla pietra stessa. Scrive la critica Mirella Bentivoglio: “Nadia Nava promuove il mondo minerale a mondo animale, rendendo le sue lastre morbide al tatto, fertili, pelose…”


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